COME SCRIVERE ANNUNCI DI LAVORO CHE SI FANNO LEGGERE (valgono le stesse regole del CV)

28 Mag 2021 | CV | 0 commenti

Si insiste tanto su come debbano essere scritti i CV, ma come dovrebbero essere scrittI gli annunci di lavoro per cui vengono mandati i CV?

Ci sono persone che leggono, chiedono, studiano e talvolta pagano per avere un CV coerente con l’immagine che vogliono trasmettere e con le competenze che possiedono.
E dopo tutto quel lavoro si trovano a rispondere ad annunci che, cito testualmente:

“La risorsa sarà inserita…”
“Il ruolo sarà subordinato”
“Il profilo ricercato seguirà…”
“Offriamo un contesto dinamico e stimolante”
“Il responsabile amministrativo che cerchiamo…” (ricerca riservata ad ambo i sessi)

Facciamo chiarezza cari e care head hunters, HR e recruiting specialist: gli annunci di lavoro (di seguito “inserzioni”) sono un importante alleato dell’employer branding.

Ora, ci sono dei requisiti che rendono un CV efficace.
Guarda caso sono gli stessi requisiti che rendono un’inserzione degna di essere letta.
Hai mai fatto caso?

Vediamo quali sono (segue elenco non esaustivo ma impegnativo).

LEGGIBILE

Un CV deve essere navigabile e leggibile.

Significa che:

  • le informazioni devono essere distribuite con un senso logico,
  • non devono esserci muri di testo,
  • ci dev’essere dello spazio bianco che rende facile la lettura,

Su un’inserzione questo vuol dire:

  • frasi corte
  • no muri di testo
  • struttura a paragrafi, possibilmente titolati e chiari, che facciano capire quanto meno:
    • il contesto dove andrò a finire,
    • le mansioni e gli obiettivi che mi verranno affidati,
    • i requisiti minimi (quelli senza i quali non ha senso che mi candidi)
    • e quelli preferenziali.

PERSONALIZZATO

Insistiamo molto su questo punto noi recruiter e HR: personalizzalo questo CV, che se mi mandi un formato europeo sarà più difficile emergere o distinguerti.
E poi cerca di dire qualcosa di te, mettici dentro informazioni che mi facciano venir voglia di conoscerti.
Giusto?
Giusto!

Eppure quando scriviamo le inserzioni pensiamo che solo il fatto di offrire un lavoro sia sufficiente a farci leggere e via di cliché e frasi fatte.
Illusione.

Nelle inserzioni dobbiamo abolire le diciture:

  • Azienda leader di settore (un po’ come possiedo competenze a 360*)
  • Lavoriamo tra tradizione e innovazione (dicitura usata dal 95% del comparto vitivinicolo e agroalimentare)
  • Il nostro obiettivo è generare valore per i nostri clienti (e dire cose ovvie evidentemente)
  • Mettiamo al centro le persone (e cerchiamo figure, ruoli o risorse, ma questo è un dettaglio)

Davvero: che azienda sei, che cosa ti distingue, in che modo generi valore (magari non solo per i tuoi clienti), perché dovrei voler venire a lavorare per te?

Personalizzazione significa anche parlare a chi legge usando la seconda persona singolare anziché la terza: tu che mi leggi “se verrai a lavorare in Ciccio Pasticcio Spa troverai un ambiente…” “le competenze che devi già possedere per candidarti sono queste” “se conosci anche qualcuno di questi linguaggi segnalo nel CV”

INCIPIT

In un CV l’incipit è fondamentale perché influenza e guida la lettura di tutto il documento. È un imprinting fondamentale che puoi realizzare con il job title subito dopo il nome e cognome e con una presentazione ben scritta.

Curare l’incipit anche in un’inserzione non sarebbe una brutta idea, non trovi?
E allora perché il più delle volte inizi sbrodolandoti addosso?
“La nostra azienda è riconosciuta come punto di riferimento nella produzione di chiavi a brugola, siano sul mercato dal ’97 (anzi: since 1997, che fa più figo) e da allora siamo sempre cresciuti grazie a una politica di espansione commerciale, ecc… “
Un incipit mozzafiato, non c’è che dire.

Il mio suggerimento è di scrivere, in primis, i motivi per cui una persona con le competenze che cerchi dovrebbe risponderti o quantomeno leggerti, e creare un aggancio che tenga botta anche quando ti sbrodolerai addosso. 😉

Parti dal Job Title e fallo chiaro, immediato, specifico. Evita di rendere pomposo ciò che non lo è, che in giro si vedono delle cose innominabili e indecifrabili (e poi ti lamenti perché ti risponde la qualunque? vedi un po’ te…)

Sempre all’inizio di un’inserzione o nell’abstract se previsto, metti il succo di ciò che deve portarsi a casa chi legge: aggancia, svela, anticipa…
Per farlo però devi pensare a chi ti rivolgi e chiederti: che cosa motiva il tipo di persona che sto cercando?
E ti assicuro che un Progettista Meccanico e una Export Manager hanno motivazioni decisamente differenti.

RILEVANTE

Quello che non aggiunge toglie, dico sempre nei miei corsi di scrittura efficace.
Quando si scrive un CV non si deve dire tutto tutto tutto, incluso il numero di scarpe (a meno che una persona abbia scelto una presentazione non convenzionale, in quel caso va bene)

Lo stesso vale per le inserzioni: cosa stai dicendo che non serve? che non aggiunge valore per chi legge, che non porta informazioni utili… ?
Individua ed elimina, togli, cancella.
Naturalmente ci sono informazioni che parlano del clima interno, dei valori aziendali, della vision e di tutto ciò che serve a far capire a chi legge in che tipo di contesto andrebbe a lavorare. Queste sono informazioni molto rilevanti (se non vengono affidate a frasi fatte, ovvio).

In generale però, evita di ridondare.
Ad es. sulle mansioni: un minimo di dettaglio va bene (usa l’elenco puntato che rende tutto più leggibile), non serve invece entrare nei dettagli più minuziosi.
Soprattutto se ti rivolgi a una persona di esperienza medio-alta che, probabilmente, conosce il ruolo meglio di te, recruiter o HR, che stai scrivendo.

Vale sempre la regola aurea del “less is more” purché chiaro e concreto: se mi scrivi

CONCRETO

A proposito di concretezza… quante volte abbiamo alzato il sopracciglio leggendo CV straripanti di qualità, doti e soft skill che ad averle davvero tutte uno vinceva il premio di uomo dell’anno?

Eppure siamo sempre noi a scrivere nelle nostre inserzioni “ambiente dinamico”, “contesto stimolante”, “realtà modernamente organizzata”, “crediamo nelle persone” o addirittura: “cerchiamo persone solari, determinate, autonome e con uno spiccato problem solving”.

Il mio consiglio è: scendi dalla scala dell’astrazione e usa parole concrete.
Cosa vuol dire ambiente dinamico, da cosa lo posso capire, cosa mi racconti a supporto di questo? Dammi qualche ragione per crederti prima di rimandarmi al tuo sito.

E cosa significa per te persona determinata e autonoma. In che modo determinazione e autonomia sono focali per il ruolo che proponi?
Fammi vedere i nessi.

TONO DI VOCE

E infine c’è il tono di voce: freddo, neutro, caldo o colorato? (dal termometro della bravissima Valentina Falcinelli)
In linea di massima le inserzioni sono neutre o fredde a differenza di molti CV che si stanno facendo sempre più caldi.

Io ti consiglio un tono di voce caldo, informale e, perché no, amichevole se il posizionamento dell’azienda lo consente.
Siamo persone che parlano a persone, valgono le tesi del Cultrain Manifesto: la voce dev’essere umana.
E poi stiamo scrivendo un’inserzione, non stiamo stilando una procedura o un regolamento.

Attenzione: so che viene spesso comodo il copia-incolla delle inserzioni vecchie ma un buon modo per avere un tono di voce umano è scrivere ogni volta un’inserzione nuova.

LE DOMANDE DA FARTI PRIMA DI SCRIVERE UN’INSERZIONE

A chi mi sto rivolgendo?
Chi è, che gusti ha, cosa lo/la stimola, in cosa crede… utile la mappa dell’empatia se la conosci

Cosa devo dire a chi mi legge?
Tutte le informazioni sul ruolo che non possono mancare

Cosa voglio che capisca dell’azienda?
Tutto quello che serve a comunicare i valori, il contesto, la vision e gli elementi di attrattivi (autentici, mi raccomando)

In che modo voglio che si senta leggendo?
Questo incide sul tono di voce che adotterai

In che modo posso uscire dagli schemi?
Se fosse utile e coerente farlo

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *