LE RISORSE PER CAMBIARE LAVORO

3 Feb 2020 | Mondo del lavoro, ricerca lavoro | 2 commenti

Questo articolo nasce con l’obiettivo di ridurre la percezione di difficoltà che assale chi decide, dopo più o meno tempo, di rimettersi sul mercato (e un giorno parleremo del perché sia preferibile non uscire mai).

Lo anticipo, è un post che potrebbe risultare antipatico a molti perché i due concetti di fondo sono:

  • inizia a sgambettare (ho evitato dei francesismi più coloriti ma il senso si capisce)
  • per cambiare lavoro spontaneità e improvvisazione non bastano

Lo so, molti sono già consapevoli che bisogna agire e usare un metodo ma il punto è proprio questo: sappiamo tante cose ma continuiamo ad agire in un altro modo (o non agiamo proprio).
E questo riguarda tutti, me inclusa.

DUE CATEGORIE DI PERSONE: TU A QUALE APPARTIENI?

Da un po’ parlo di cambiamento ma è un tema così ampio e complesso che riuscire a dire a ciascuno la cosa più adatta a lui/lei è difficile.
Di base possiamo dire, senza generalizzare, che ci sono due grandi categorie di persone:

  • chi il cambiamento lo cerca, lo insegue, lo ama e lo sceglie come filosofia di vita
  • chi il cambiamento lo soffre, lo allontana, lo subisce ed è portato per il consolidamento

I primi rischiano di faticare a mettere radici, i secondi dalle radici si fanno bloccare.

E sì, c’è una via di mezzo di persone forse più razionali, consapevoli e capaci di impostare una strategia che riescono a gestire questa attività in modo più lucido e calcolato, ma loro non hanno bisogno di me.

Gli irrequieti hanno ben imparato come si cambia oppure lo stanno imparando a forza di prove ed errori, cambio dopo cambio. A loro, come a me, è più opportuno ricordare che non sempre cambiare risolve e che c’è una distinzione importante tra fuggire e cambiare. Ma anche gli amanti delle nuove esperienze devono capire che il cambiamento va cercato e costruito per incontrare più possibilità di successo che fallimenti (che sulla teoria del fallimento ho le mie idee e quando sbagli impari solo quello che non bisogna fare, ma è dai successi che si impara davvero).

Chi sa adattarsi, chi consolida e si lega con abnegazione e fedeltà all’azienda, dando e sopportando a lungo, corre invece un altro pericolo.
Queste persone, professionisti e professioniste di ogni funzione e livello, non sono esenti dal desiderio di cambiamento, anzi. Ma questo desiderio, in loro lievita piano e solo dopo diversi anni si palesa. Succede allora che la persona in questione decida (in modo più o meno spontaneo) che è giusto il momento di cambiare. Di solito, a quel punto, trovare il nuovo diventa un’urgenza.
Ma, un po’ perché sono anni, a volte decenni che non ci si trova a cercare un nuovo lavoro, un po’ perché nessuno ama il lavoro di cercare lavoro, si innesca un sentimento negativo che sfocia in paura, frustrazione, resistenza (voglio cambiare ma temporeggio fino ad arrivare al limite), impulsività (piglio la prima cosa che capita), senso di inadeguatezza e compagnia bella.

HAI TUTTO QUELLO CHE TI SERVE PER PARTIRE

Cerco di non essere troppo scontata o pericolosamente brusca ma il primo concetto da assimilare per chi cerca strumenti, consigli, suggerimenti, dritte e bigliettini sottobanco, è che le risorse non mancano! Per risorse intendo indicazioni, strumenti, consigli, insegnamenti, consulenze utili a prepararsi bene a questa attività.

Il secondo punto da smarcare – e lo stereotipo da smantellare – è che non serve investire (ma vorrei dire sprecare) eccessivo tempo nel lavoro di analisi e ricerca di fonti, scartabellare tutti i siti, studiare le diverse scuole di pensiero, analizzare le teorie e confrontare gli articoli scritti da tutti i migliori esperti di ricerca di lavoro in circolazione: l’esplorazione e l’analisi delle risorse a disposizione servono nella misura in cui non diventano un abili o una scusa per ritardare l’azione. E questo vale soprattutto per la seconda categoria di persone, per chi il cambiamento un po’ lo teme.
NB: Una valutazione più attenta può servire prima di sborsare dei soldi, questo sì. Ma c’è molto di gratuito a cui si può accedere.

Che poi, cosa serve davvero per iniziare a cercare lavoro?
Ecco un elenco non esaustivo ma sufficiente:

  • un CV scritto secondo i moderni canoni della comunicazione e del personal branding, che non si limiti a enunciare date e ruoli (ps chi dice che il CV non serve a mio avviso sbaglia, di certo però non basta)
  • un obiettivo più o meno chiaro o quantomeno una direzione (e quando questa manca serve la consapevolezza che va cercata)
  • un profilo LinkedIn aggiornato e magari attivo e interattivo sulla piattaforma
  • un network, relazioni e le opportunità per conoscerne di nuove
  • i portali on line dedicati alla ricerca di lavoro (generici e di settore)
  • competenze comunicative (non servono solo a cambiare lavoro quindi svilupparle non è mai un male)
  • la capacità di parlare di te come professionista ma anche come persona (ricordati che quel CV poi lo devi raccontare e andare ben oltre)

Benissimo, questa è una sommaria lista della spesa. E adesso?
Adesso sfrutta il web, le tue conoscenze, il confronto, la tua curiosità: tutte le voci dell’elenco sono a portata di mano. Se lo vuoi.
Non dico che sono obiettivi facili da perseguire, solo che puoi iniziare ad agire senza attendere particolari convergenze astrali.
On line puoi trovare moltissimi contenuti utili e risorse gratuite, persone, mi ci metto dentro ma sono l’ultima di una lunga lista, che hanno deciso di regalare contenuti e informazioni sui temi della ricerca di lavoro, del CV, di LinkedIn e del personal branding.
Eppure, come spiega il buon Alessio Beltrami a chi gli chiede se non sia pericoloso per un professionista regalare i propri contenuti sul web, il problema non si pone: a) perché nessuno potrà rubare la tua professionalità solo perché ne condividi i concetti b) perché i veri interessati, quelli che si prenderanno la briga di sfruttare quei contenuti, saranno relativamente pochi.
E ha ragione!

Il problema di molte persone che cercano lavoro o che vogliono iniziare a farlo è che in realtà non hanno davvero voglia di farlo in un certo modo, vorrebbero cambiare senza la fatica di fare le cose per bene.


Esiste una quantità di risorse che non basterebbe per una vita per usufruire di tutte, e in tutti i formati possibili e immaginabili: dai video, ai corsi on line, dai podcast alle note vocali su Telegram, dai libri ai blog.
Non dimenticare che esistono associazioni di professionisti che si riuniscono e fanno networking, convegni, eventi accessibili a prezzi accessibili che ti permettono di acquisire competenze e di ampliare la tua rete di relazioni.
E sì, bisogna alzare le chiappe e uscire di casa, magari la sera, quando l’unica prospettiva felice è Netflix, i lego con tuo figlio oppure altre due ore sul pc per finire un lavoro che devi consegnare… ma anche nello stacanovismo si cela una delle principali scuse e resistenze al cambiamento.

PARTI, NON ALLO SBARAGLIO MA PARTI

No, non starò qui a farti la lista delle migliori risorse a disposizione se è con questa speranza che stai procedendo nella lettura di questo pippone: googla e cerca! Attivati, sfrutta ciò che il web ma soprattutto le persone e i professionisti, mettono a disposizione e inizia a creare la tua personale cassetta degli attrezzi.
Esplora, sii curiosa e curioso, cerca!

Senza curiosità, unita a un certo interesse, i contenuti non arriveranno a te, senza sforzo arriva solo la pubblicità.


E poi sii perseverante, ma verso l’obiettivo non verso i mezzi: se uno strumento, una risorsa che hai adottato non ti sta portando da nessuna parte cambiala perdindirindina o chiediti se la stai usando correttamente.
Non inviare 147 CV prima di accorgerti che non funziona. Perché quando mandi 100 o 150 CV ad altrettante aziende senza ricevere risposta, non sei perseverante, sei pigro o pigra.
Se sei iscritto o iscritta a LinkedIn da 5 anni e nessuno ti si fila nemmeno per sbaglio ma tu leggi tutti i post del feed, non sei perseverante, sei pigra o pigro.

Basta, pippone finito! Ora metti a fuoco l’obiettivo e attivati.
E fallo anche se non stai cercando lavoro, si chiama allenamento.

CONTENUTO EXTRA: LE POSSIBILI OBIEZIONI A QUESTO ARTICOLO

Qualcuno, dopo aver letto, potrà avanzare queste obiezioni:

Mi stai dicendo che con quello che c’è su internet possiamo imparare a fare tutto quello che vogliamo? allora potremo anche sostituirci al medico nelle diagnosi…

No! Non sto dicendo questo. Il mio invito è di iniziare a sfruttare le risorse a disposizione e prendere consapevolezza che, rispetto al passato, a) è cambiato il modo di cercare lavoro b) il web è popolato di contenuti utili, e chi cerca trova. Se poi anche usa è un grande passo avanti.

Dici di non perdere troppo tempo a valutare i contenuti che troviamo, significa che qualsiasi cosa in rete è vera? Stai scherzando?

No! Non è questo il senso, il senso è che a volte, le fasi di analisi e di ricerca contenuti sono sproporzionate rispetto al tempo dedicato all’azione. Non vale per tutti ma chi agisce così lo sa. Sto parlando a loro e sto dicendo forza, avanti, partite!

Vuoi dirmi che su internet c’è la formula per imparare a cambiare lavoro?

No! Internet non può dirti come si cambia lavoro, nessuno può farlo: il web, i social, i guru, io, la sfera di cristallo o un oracolo. Nessuno perché non c’è UNA RISPOSTA, bensì una serie di azioni da mettere in pratica con consapevolezza, intenzione e perseveranza (con fatica pure). Ognuno secondo un proprio percorso. Il problema è che tanti vorrebbero LA risposta, IL MODELLO di CV giusto, LE dritte per fare un buon colloquio. Ma non funziona così, perché ognuno è diverso, il mercato è quello che è, la concorrenza c’è, e una serie di altre variabili che possiamo solo in parte controllare. Quello che ti sto dicendo quindi è che cambiare lavoro è spesso difficile, che per moltissimi non basta più inviare un CV e che, per fortuna, in rete puoi trovare un sacco di risorse per iniziare a muoverti. Sarà faticoso ma le risorse ci sono. Molte sono pure gratuite.

2 Commenti

  1. Lucia Mauro

    Roberta, sei troppo fantastica! Hai descritto il percorso di accompagnamento, empowerment e piano di azioni che faccio come Coach.

    Nella mia esperienza la cosa apparentemente più semplice è in realtà la più complessa: è far individuare il ‘vai verso’ – come lo chiamo io – cioè cosa desideri per te combinandolo con talenti, competenze e contesto attuale. Quando lo sostituiscono al ‘vai via da’, si aprono mondi di possibilità e soluzioni e on line ci sono mille strumenti a disposizione, anche se è più efficace e veloce rivolgersi a professionisti come te.

    Motivo per cui, dopo aver trovato il ‘vai verso’ li rimando tutti al tuo sito!

    Sono felice di averti incrociato grazie a Linkedin!

    ciao Lucia

    >

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    • robertazantedeschi

      Grazie a te Lucia, questo riscontro mi fa molto piacere non per i complimenti ma per il feedback di una professionista. Anche le tue parole mi fanno riflettere e mi aiutano ad arricchire il mio punto di vista. Grazie 🙂

      Rispondi

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