La foto su Linkedin: a cosa serve e come sceglierla (secondo me)

28 Dic 2017 | Mondo del lavoro, Riflessioni sul lavoro | 0 commenti

In questi giorni fioccano  post pieni di buoni propositi per l’anno nuovo, ci muoviamo tra canditi, bollicine e consigli utili alla carriera, ci rimpinziamo di zuccheri per autoconvincerci che l’anno a venire sarà meraviglioso.
Lo sarà di certo.
Auguri a tutti.

Espletate le formalità natalizie veniamo al sodo: oggi provo a dirvi la mia sulla foto di profilo di linkedin. Lo faccio dopo che un mio post, replicato su facebook, ha alzato un piccolo polverone, con tanto di invito a farmi i cazzi miei.
Quindi scrivo a mio rischio e pericolo ma anche contando sul fatto che a Natale siamo tutti più buoni.

A COSA SERVE LA FOTO SU UN PROFILO SOCIAL?

Partiamo dai fondamentali: a cosa serve sta benedetta immagine di profilo?
Me lo sono chiesta. Mi sono anche lasciata provocare da chi sostiene che, scegliendo di mettere una foto in cui si vede che fa sport, comunicherà meglio alcune sue soft skill e quindi con quella foto, in cui magari non si vede la faccia ma emergono le sue qualità atletiche, sta di fatto promuovendosi professionalmente come persona attiva, dinamica, grintosa e capace di affrontare la fatica.
E chi è appassionato di scacchi, allora?

No, non mi ha convinta questo ragionamento.
Non mi ha convinta perché ritengo che, fin dal brodo primordiale dei social network, la foto sia stata pensata per aiutare le persone a riconoscersi.
Lo so, è davvero banale ma credo che anche Facebook all’inizio avesse pensato al profilo come a una sorta di “carta d’identità digitale” e che la foto aiutasse le persone a connettersi, per il semplice motivo che, a volte, nome e cognome, non bastano.
Ora sfido chiunque ad andare in anagrafe per rinnovare la carta d’identità e presentare una foto in tuta da sci e maschera sul viso.

Certo, poi Facebook sull’uso di foto e immagini è diventato maestro e oggi è il profilo dove possiamo -se vogliamo- esibire tutte le cose che ci piacciono e che fanno di noi dei fighi da paura. Facebook e non solo Facebook.

LINKEDIN PERO’ È DIVERSO

Linkedin non è Facebook.
Lo vedo ripetere spesso, come a dire che qui, su Linkedin, siamo gente seria, professionisti, persone che lavorano (o che aspirano a lavorare).
Poca fuffa qua, tutta sostanza.

La penso più o meno così anch’io. Ritengo che Linkedin sia ancora un social network di natura professionale.
Credo che i contenuti vadano selezionati e che il profilo personale debba essere curato in modo diverso da quello di altri social (e questo vale per ogni singolo SN).
Non è questione di meglio o peggio, è solo diverso.

La foto del profilo Linkedin deve innanzitutto far vedere chi siamo, mostrare la faccia insomma.

Il profilo è ricco di campi da compilare, se siamo sportivi o appassionati di scacchi, c’è modo di dirlo. Se aiutiamo le vecchine ad attraversare la strada o se ci buttiamo col parapendio possiamo scriverlo.

E QUINDI, ALLA FIN FINE

Nessuno ci obbliga a essere su linkedin, se si decide di creare un account, avrebbe senso usarlo al meglio, cercando di interpretare il contesto. Che, per quanto riguarda Linkedin, è un contesto professionale.

Pensare alla foto quindi come a quello strumento che permette di dare un volto al profilo, per creare un contatto più “umano” all’interno di un luogo virtuale e per permettere, nel mondo reale, di riconoscersi reciprocamente.

Io la penso così.
Non discuto su bianco&nero, di profilo o frontale, seria o sorridente, con qualche richiamo al lavoro o meno.
Sto sul semplice e dico che la foto ha l’obiettivo di rendervi riconoscibili come persone e di dare un volto al professionista che siete -e che VOI AVETE SCELTO di pubblicare-.
Peraltro siamo in un momento in cui, farsi fare una foto adeguata, anche con il telefonino, non è poi una grande impresa.

Anche perché credetemi, nessuno vi attribuirà punti in più per una foto ardita o ammiccante, è più facile però che ne perdiate incidentalmente qualcuno per colpa di una foto sbagliata -o mancante-.

E ora, scatenate l’inferno.
Oppure tornate al panettone che stavate mangiando.

Buona continuazione di feste e buon 2018 a tutti.

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