Jobs act: c’è molto da scoprire

4 Lug 2016 | Mondo del lavoro | 0 commenti

Come funzionano le regole del jobs act?
Cos’è cambiato per le aziende e cos’è cambiato per i lavoratori?

Noi questa mattina abbiamo fatto 3 ore di formazione con Simone Baghin , consulente del lavoro e docente CUOA, per orientarci meglio rispetto al nuovo mondo della contrattualistica del lavoro.
E alla fine della mattinata abbiamo fissato in agenda un altro appuntamento, per altre 3 ore di corso: tanta roba, davvero troppa roba da assimilare in una botta sola!
È un tema vastissimo, talvolta controverso, non completamente chiaro nemmeno agli addetti al lavoro, figuriamoci per noi umanisti, come ci chiama qualcuno.

Non chiedetemi gli appunti.
Devo ancora venire a capo di diversi dubbi e resta materia per chi è abituato la mattina a fare colazione con caffè e legislazione, io sono per la brioche.
Ho capito però che da 44 forme contrattuali siamo passati a 10 possibili modalità con cui si può stipulare un rapporto di collaborazione e che il contratto considerato “standard” è quello a tempo indeterminato, tutte le altre forme sono eccezioni (determinato, collaborazione, outsourcing, apprendistato, ecc…) e hanno dei precisi vincoli.

Ogni forma contrattuale porta con sé una serie di norme, restrizioni, possibilità, limiti, conseguenze (per l’azienda e per il lavoratore) che svelano una legislazione complessa, articolata e temo, poco conosciuta (per l’azienda e per il lavoratore).

Nel nostro ruolo di recruiters siamo chiamati ad accompagnare la selezione fino alla fase di inserimento del candidato in azienda, questo significa che seguiamo spesso anche la fase di definizione della proposta e di contrattazione.
Non siamo dei consulenti del lavoro e non entriamo nel merito della materia specifica, ma avere un’idea di come funzionano macroscopicamente le regole di ingaggio e a cosa è opportuno che il cliente faccia attenzione, magari proprio confrontandosi con uno specialista, è un ciò che ci rende ogni giorno di più dei partner e dei punti di riferimento importanti per i nostri clienti.
La stessa competenza (che ribadisco, non è specialistica) la sfruttiamo verso i candidati, per spiegare loro com’è stata formulata l’offerta e per aiutarli nella fase di valutazione.

Però oggi, alla fine del corso, la mia domanda è stata questa: dove può informarsi un lavoratore rispetto a tutta questa normativa?
Perchè l’azienda ha quasi sempre un consulente più o meno aggiornato e capace (parliamone), ma i candidati?
Eppure la revisione del sistema è stata messa a punto per entrambe le parti e io sono certa che in pochi (io per prima) siano davvero a conoscenza di come funzionano i contratti e delle peculiarità che li caratterizzano.
Nella realtà succede che il più delle volte ci fidiamo, in altri casi riteniamo di non aver scelta, oppure “semplicemente” (e pericolosamente) non ci poniamo alcuna domanda… (e vi assicuro che consulente o meno, spesso non lo fanno neanche le aziende).

Ora intendiamoci, io non sto qui a discutere se sia o meno giusta questa riforma, corretta, equa, migliorativa ecc… dico che è opportuno conoscerla perchè solo in questo modo si conoscono i propri doveri e diritti.

Insomma vi dicevo che ho fatto sta domanda:

dove può informarsi un lavoratore rispetto a tutta questa normativa?

E la risposta “dal sindacato!” non mi ha entusiasmato però è comunque un punto di riferimento, usatelo!
Poi c’è il sito del Ministero del Lavoro, anche qui potete trovare delle informazioni preziose andando un po’ oltre il burocratese. 😉
Inoltre ogni singolo contratto nazionale ha il suo regolamento, googlando potete trovare dei buoni contenuti pubblicati in rete ma nel dubbio ricorrete sempre a uno specialista.
In caso di contenziosi e cause esistono poi gli avvocati del lavoro.
Invece non fidatevi ciecamente di noi recruiter: come dicevo prima non siamo degli specialisti, ci informiamo quel che basta per navigare in un mare che però non è il nostro mare. Idem con patate per quanto riguarda i commercialisti, senza nulla togliere alla categoria.

Insomma informatevi mi raccomando, che siate lavoratori dipendenti o autonomi, full o part time, apprendisti o appartenenti alle liste di mobilità, informatevi, io oggi ho scoperto cose davvero interessanti!

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