Tira fuori la testa dal tu lavoro per fare meglio il tuo lavoro

26 Ott 2016 | Mondo del lavoro, Riflessioni sul lavoro, Soft Skills | 0 commenti

: Ora ti spiego perché partecipo a eventi che nulla hanno a che fare con il mio lavoro e perché ritengo che sia una cosa decisamente intelligente ma soprattutto strategica per il mio lavoro.
E potrebbe esserlo anche per il tuo!

Questa è la big picture del post (grazie Annamaria, grazie!), a cui aggiungo che in questo post mi rivolgo un po’ più ai freelance e ai liberi professionisti, ma sono convinta che possa essere una lettura utile anche per manager e imprenditori.

Sabato ho partecipato al FreelanceDay2016. Ho partecipato e ho anche fatto da relatrice.

Il giorno prima ero a un convegno di psicologi, lì ho solo ascoltato. A settembre ero al Freelacecamp, vi partecipo dalla prima edizione. A maggio ho partecipato a un corso di Grafica per non grafici, lo scorso inverno invece due corsi sulla scrittura e uno di blogging tra poche settimane. E poi ci sono gli articoli che scrivo sul blog, i post sui social e la collaborazione (volontaria) con C+B.

Io lo so, qualcuno mi guarda e pensa “lei in fondo fa tutto questo per divertirsi, perché è una “gialla” piuttosto egocentrica!” (quella dei colori te la spiego sul blog).

Certo che mi diverto, è spesso piacevole, incontro persone, rivedo amici, mi faccio nuovi amici, come si suol dire: allargo il network. E mangio sempre cose buone!

Ma mi sbatto pure, costruisco gli interventi, rubo tempo fatturabile e diversi dopo-cena per prepararmi, investo i miei weekend, pago per i corsi, rinuncio a stare con la mia famiglia, mi prendo regolarmente il raffreddore in treno, evito corsi ed altri eventi nel mondo food (una delle mie passioni da sempre) e via dicendo…

Perché? Per lavoro! PER MIGLIORARE IL MIO LAVORO (con la piacevole conseguenza che ne guadagna anche la mia vita personale!)

E perché non ti fai un bel master in Risorse Umane o un corso specialistico in Recruiting?

Te lo spiego subito: ho 38 anni, mi occupo di ricerca, selezione e formazione del personale da ormai 15. Questo non mi rende la massima esperta in materia ma non sono più una ragazzina che deve apprendere un mestiere, credo sia arrivato il momento di allargare più che approfondire. Anche perchè, il futuro di chi si mette in proprio si costruisce giorno dopo giorno in assenza di certezze se non quella che non puoi mai mollare, che non puoi mai dare niente per scontato (es. “saperne di comunicazione non mi servirà mai perchè io intervisto persone!” BALLE!!).

Sono anche convinta che in questo momento storico per lavorare bene servono 3 cose:

  • ottime competenze specialistiche, perché è questo che chiede il mercato: chi paga vuole ottenere il meglio, e non è stracciando i prezzi che ci si rende più credibili professionalmente, questo mi pare chiaro e lo diamo per assodato;
  • adeguate competenze trasversali: se non sai comunicare, negoziare, stendere un contratto, promuovere la tua attività, reclutare collaboratori, lavorare insieme agli altri, scrivere in modo efficace, ecc… alla lunga avrai qualche difficoltà. O più semplicemente, potresti trovarti impreparato di fronte a eventuali difficoltà così come davanti a nuove opportunità (e non so quale delle due sia peggio!). Ma forse la cosa peggiore è che le difficoltà arrivano, anche se non fai niente per cercarle, mentre le opportunità no, quelle aspettano buone buone che le si vada a cercare, sono furbe loro! 😉
  • la capacità di farsi contaminare e di mettersi sempre in discussione: ragionare out of the box, uscire dal guscio anche quando pensi che il tuo sia un ottimo guscio, e provare a confrontarsi con mondi che non ti appartengono, che non hanno niente a che fare con il tuo lavoro e che, proprio per questo, sono in grado di arricchirlo. Io non posso cambiare gli occhi con cui guardo il mio lavoro da 15 anni e rischio di non vederne i limiti ma nemmeno le possibilità di evoluzione: è più facile (ed è più piacevole) che lo facciano occhi diversi dai miei.

E quindi ecco perché io partecipo a eventi e corsi che APPARENTEMENTE non c’entrano niente con il mio lavoro:

  • perché imparo cose che mi permettono di lavorare meglio come recruiter, come consulente e come libera professionista e che mi aiutano nello sviluppo del progetto professionale a cui collaboro, Competenze in Rete
  • perché a volte torno a casa con soluzioni insperate e inaspettate a problemi su cui mi arrovellavo da tempo
  • perché sviluppo il mio network, conosco professionisti in gamba e trovo potenziali collaboratori per nuovi progetti di lavoro
  • perché costruisco e arricchisco la mia reputazione professionale, che come dice Enrica Crivello: è un’attività importante, faticosa e non delegabile!
  • perché curo e allargo la mia rete di amicizie, AMICI veri, mica conoscenti, e se non è un guadagno questo non so come altro chiamarlo
  • perché non voglio continuare a fare colloqui di selezione per i prossimi 30 anni, non solo quelli quantomeno! ma non succederà mai niente di diverso se continuerò ogni giorno lavorativo a tenere la testa bassa sulle ricerche e ad andar per monti nei weekend.
  • e anche perché voglio essere un po’ felice ogni giorno, non solo alla fine. Gustarmi il viaggio e arricchirlo di situazioni piacevoli.

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